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Finanziario
05/08/2021
13:25

Banca Ifis: utile netto del semestre a 48,3 milioni di euro, in crescita del 31,5% rispetto allo stesso periodo 2020

SDIR: REGEM 2.2
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Nel semestre incremento a doppia cifra per i ricavi della Banca che raggiungono i 292,6 milioni di euro e che registrano il massimo storico al netto della PPA (277 milioni di euro). Record anche per i recuperi di cassa dei portafogli Npl acquistati pari a 170 milioni di euro. In un contesto macro-economico in miglioramento, oltre il 70% dei clienti che aveva richiesto la moratoria ha ripreso regolarmente i pagamenti. Il programma di digitalizzazione della Banca prosegue in linea con la pianificazione.

 

Guidance 2021: Banca Ifis stima ricavi tra 540 e 560 milioni di euro e un utile netto tra 80 e 90 milioni di euro

Le guidance sono state predisposte assumendo il progressivo miglioramento del contesto macroeconomico, nessuno shock dovuto a nuovi lockdown negli Stati Uniti, in Europa o in Italia e il continuato supporto dei Governi e delle banche centrali alla ripresa economica.

 

Risultati primo semestre 2021
Dati riclassificati – 1° gennaio 2021 / 30 giugno 2021
  • Il Margine di intermediazione è in crescita a 292,6 milioni di euro (+37,5% rispetto al 30.06.2020) e beneficia sia di migliori performance del Settore Npl sia della dinamicità del Settore Commercial & Corporate Banking.
  • I Costi operativi ammontano a 178,2 milioni di euro (+14,6% rispetto al 30.06.2020) per maggiori costi variabili legati all’attività legale del settore Npl, l’inclusione a perimetro di Farbanca e le progettualità ICT.
  • L’utile netto della Capogruppo pari a 48,3 milioni di euro cresce a doppia cifra (+31,5%) rispetto ai 36,8 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente. Un risultato ancora più importante se si considera che il primo semestre 2020 beneficiava di una plusvalenza straordinaria di 24,2 milioni di euro e il relativo effetto fiscale per la cessione dell’immobile milanese di Corso Venezia.
  • Costo del credito pari a 42,6 milioni di euro, inclusi accantonamenti per 9 milioni di euro nel portafoglio Npl e 5 milioni di euro su crediti, per gli effetti di lungo termine legati al Covid-19.
  • Solida posizione di liquidità: circa 1,9 miliardi di euro al 30 giugno 2021 di riserve e attivi liberi finanziabili in BCE (LCR superiore a 1.700%)
  • Raccolta retail stabile a 4,5 miliardi di euro. In aumento rispetto al 31 dicembre 2020 la quota vincolata oltre 18 mesi, la cui incidenza sul totale è pari al 30,6%

Requisiti di capitale con il consolidamento in La Scogliera

  • CET1 all’11,44% (11,29% al 31 dicembre 2020) rispetto a un requisito SREP dell’8,12%; TCR: 15,08% (14,85% al 31 dicembre 2020) rispetto a un requisito SREP del 12,5%. Tali risultati sono calcolati senza includere gli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi sei mesi del 2021.

Requisiti di capitale senza il consolidamento in La Scogliera

  • CET1: 15,51% (15,47% al 31 dicembre 2020); TCR: 19,86% (19,87% al 31 dicembre 2020). Tali risultati sono calcolati al netto degli utili generati dal Gruppo Bancario nei primi sei mesi del 2021.

 

Mestre (Venezia) 5 agosto 2021 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, presieduto dal Vice Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio, ha approvato oggi i risultati del primo semestre 2021.

«I risultati del primo semestre confermano la solidità del nostro modello di business che ha saputo subito cogliere i miglioramenti del contesto macroeconomico – spiega Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis – Crescono a doppia cifra i ricavi che raggiungono i 292,6 milioni di euro e, al netto della PPA (277 milioni di euro), registrano il massimo storico, a conferma della capacità della Banca di generare ricavi sostenibili nel lungo periodo.
In aumento del 31,5% l’utile netto della Capogruppo pari a 48,3 milioni di euro rispetto ai 36,8 milioni di euro del medesimo periodo dell’anno precedente.

Segnali positivi, legati alla ripresa, arrivano anche dal monitoraggio dei crediti in moratoria dove il 70% dei nostri clienti ha ripreso i regolari pagamenti. I rimanenti crediti in moratoria, pari a 221 milioni di euro, sono principalmente costituiti da crediti in leasing, con sottostante veicoli e beni strumentali e mutui principalmente garantiti dallo Stato.

Dal punto di vista strategico, prosegue il programma di digitalizzazione e omnicanalità dei servizi business. Dopo l’apertura nel mese di luglio di «Ifis4business» ad alcuni grandi clienti factoring, nei prossimi mesi estenderemo l’accesso alla piattaforma a tutta la nostra clientela factoring ed, entro il primo semestre 2022, a tutti i prodotti a portafoglio. Questo ci permetterà di raggiungere i clienti con modalità omnicanale, arricchendo ulteriormente la customer experience, oltre a offrire nuove opportunità in termini di marketing.

Nei primi sei mesi dell’anno, i recuperi di cassa sui portafogli Npl acquistati hanno raggiunto il massimo storico e si attestano a 170 milioni di euro, +45,4% rispetto ai 116,9 milioni del primo semestre 2020. I recuperi hanno beneficiato di precise azioni manageriali volte a incrementare la produttività del nostro servicing e a ridurre le tempistiche di recupero delle posizioni caratterizzate da maggiore incertezza.

Nel secondo trimestre 2021, nel segno di un’ulteriore prudenza riguardo agli impatti di lungo termine del Covid-19, abbiamo avviato la revisione del nostro portafoglio Npl e di quello commerciale, principalmente sulle posizioni con elevato vintage. L’analisi, tutt’ora in corso, ha portato ad accantonamenti prudenziali per 9 milioni di euro sul portafoglio Npl e 5 milioni di euro sul portafoglio commerciale, già inclusi nei risultati del secondo trimestre. La review del portafoglio della Banca terminerà nel secondo semestre 2021. Rispetto alle previsioni per l’anno in corso, sono convinto della capacità della Banca di creare utili sostenibili e ricorrenti: per il 2021 stimiamo un margine di intermediazione compreso tra 540 e 560 milioni di euro e un utile di esercizio compreso tra 80 e 90 milioni di euro, assumendo uno scenario in progressivo miglioramento del contesto macroeconomico, nessuno shock legato a nuovi lockdown negli Stati Uniti, in Europa o in Italia e il continuato supporto dei Governi e delle banche centrali alla ripresa economica» conclude Frederik Geertman.

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